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martedì 29 gennaio 2013

Elezioni politiche nazionali 2013. Perchè i sondaggi non contano

E' molto semplice, per la vecchia politica è sempre una questione di retorica, per questo ci affidiamo ai numeri.

Secondo il barometro politico (chiamato sondaggio da noi comuni mortali) dell'istituto Demopolis a parte l'arretramento per la prima volta sotto la soglia del 30% del PD la grande notizia (che in molti si aspettavano) è il calcolo più approfondito del numero degli indecisi.
Secondo i dati che sono stati resi pubblici dall'istituto, la situazione a meno di un mese dal voto è questa:


  • Il 43% sono indecisi 
di cui il 23% ha deciso "ma potrebbe cambiare idea" (Italica maniera) e il 20% non ha la più pallida idea di chi votare.

Sondaggio dell'istituto demopolis sulle intenzioni di voto (lunedi 28 gennaio)

lunedì 28 gennaio 2013

Mps: la politica non c'entra

Una cosa è chiara, la politica con la crisi del Monte dei Paschi di Siena non c'entra.

Il Mps è sull'orlo della bancarotta, il 23 gennaio il titolo in borsa fa segnare un -8,43% srollo che va aggiunto al calo del giorno prima del 5,6%. Perchè è successo ? Semplice, anche troppo, e assurdo allo stesso tempo. Tutti erano a conoscenza della vicenda Alexandria, che ha spinto a oltre 2 miliardi di euro la "minusvalenza" (termine tanto caro Presidente di Mps Profumo) del gruppo bancario senese e che ha causato le grossi perdite del valore del titolo negli ultimi giorni.
Cos'è l'affaire Alexandria? Alexandria è il contratto su derivati sottoscritto con la banca giapponese Nomura che potrebbe portare ad una perdita stimata a 220 milioni di euro (previsione ottimistica, la cifra precisa si conoscerà verosimilmente a metà febbraio) a questa perdita bisogna aggiungere il contratto "santorini" firmato con la Deustche Bank che ha aumentato sempre di più i titoli tossici in possesso dal Monte dei Paschi.
Il passo successivo è stato dare il via venerdi 28 gennaio ai 3,9 miliardi di euro di Monti bond e un aumento di capitale di 500 milioni di euro.
Bersani con Mussari (numero uno della fondazione Monte Paschi)

domenica 27 gennaio 2013

La rivoluzione egiziana non è mai finita

L'Egitto non trova pace e questo è un bollettino di guerra.
Nelle ultime 48 ore si sono registrati 42 morti e un numero altissimi di feriti tra il Cairo e Port Said.
Le violenze sono esplose a Port Said dopo la sentenza di 21 consanne a morte per gli ultras che parteciparono al massacro di oltre 70 ultras de l'Ahly. Nella giornata di ieri, I famigliari dei condannati hanno cercato di liberare i propri cari dalle carceri con una reazione della polizia che ha causato decine di vittime. Scontri anche a Suez che hanno causato altre decine di morti venerdi e al Cairo dove i giovani delle periferie hanno dato vita a sassaiole contro la polizia accompagnati da slogan antigovernativi.
Al Cairo sono ricominciati all'alba gli scontri, anche nelle vicinanze dell'ambasciata USA che per motivi di sicurezza e rimasta chiusa, e le forze militari lanciano messaggi agli abitanti del Cairo e Port el Said che invitano alla calma per il "bene del paese".
Manifestazioni al Cairo


Per non dimenticare

Fuggivano sulle rotaie con destinazione ignota, tenevano stretti a loro sospiri e speranze che non fosse il loro ultimo viaggio.
Lo sguardo si alternava tra il cammino ferrato che scorreva veloce e un cielo che sembrava lì immobile a fissarli.

sabato 26 gennaio 2013

La minaccia nucleare viene da oriente

L'occidente nel futuro prossimo sceglierà il destino del mondo.
Kim Jon Un minaccia un terzo test nucleare, con dei missili a lungo raggio, come "parte" della lotta agli Stati Uniti.
Non so voi ma mi sono venuti i brividi a leggere il titolo dell'articolo della CNN oggi. Il presidente del Nord Corea, e figlio legittimo dell'ex presidente Kim Jon II, vuole continuare la politica estera precedente e rispondere alle pressioni internazionali, e alle sanzioni ONU, facendo ricorso ai test nucleari come "vox populi" comanda (dalle dichiarazioni ufficiali tramite il giornale di regime).

Il contenitore dell'amore


Quell’anello intermedio che ti scompensa.
Le ultime parole sul letto di morte, gli ultimi fiati di un flauto che disegna le ultime ed emozionanti note dell’esistenza.
“Non lasciarti ingannare dalle falsità convenzionali che oggi chiamano verità”.
Riecheggia un po’ questo nell’aria come fosse una carezza sotto una tempesta, un bacio sotto la pioggia e un abbraccio in una gelida e uggiosa giornata d’inverno senza riparo alcuno.
Occhi spalancati.
La senti sempre lì tra amore e rassegnazione, ti fa stare male.
Ti imprigiona nel suo caldo e illusorio abbraccio.
L’amore è nella bellezza e in nessun altro luogo o forma. La bellezza può specchiarsi nei tuoi occhi, nei suoi gesti, nella pietra modellata in forme alte e perfette.
Non ha luogo essendo il contenitore del tuo amore.
Sentimento che puoi indirizzare dove vuoi, sentirtene colpevole e, volente o nolente, ne avrai sempre un pochino da donare, da sperperare, bruciare o odiare.
Tra l’amore per la Cattedrale di Notre Dame e quello per una persona cambia ben poco. Entrambe ti danno i brividi al solo pensarle e/o vederle, non ti permettono di staccargli troppo gli occhi di dosso anche senza far nulla per attirare l’attenzione, occupano i tuoi pensieri, il tuo parlare e fanno trasparire dal tuo viso emozione e felicità.
Volontariamente o meno, se puoi, sei costretto ad andarle a vedere anche solo per una falsa scusa. Ripensandoci le differenze non sono poche, perché di differenza ce n’è una sola. La speranza.

La speranza


Proprio lei che sta al centro. Lei che sfiora l’amore con una mano e accarezza la rassegnazione con l’altra e con la sua indole transitoria ma ricorsiva si vendica degli esseri umani.
Li sbeffeggia, li guarda fissi tra le braccia vuote e gliele riempie con un po’ di lei. Le manca davvero poco per vincere sulle curve del tempo essendo l’unica risorsa inversamente proporzionale alla felicità. Si fa fatica a credere che è lei che ci tiene a galla e ci affonda, che ci umilia e ci da la forza di cambiare.
Lo strumento perfetto per non permettere a nessuno di guidare il cambiamento. La perfetta dimensione della staticità.
Resta l’amica fidata dei nostri più profondi sentimenti e infantili voglie.
Senza di lei il dolore avrebbe meno lavoro perché in molti si metterebbero in proprio. Un’attività che si troverebbe all'apice tra cielo e terra.

venerdì 25 gennaio 2013

La rivoluzione ellenica

Crisi dal greco Krisis che tiene a Krino: separo - cioè una maniera di separare dei fenomeni da altri differenti. In questa nozione abbiamo la causa e la fine del fenomeno stesso (fonte Etimo.it).
Oggi la Grecia ne cambia definitivamente il senso.
Ottavo giorno di sciopero dei dipendenti della metropolitana di Atene e dei trasporti pubblici della regione per evitare la decurtazione del 20% del loro stipendio (lo Stato ellenico ne vuole equiparare il contratto agli altri dipendenti pubblici). Condizione posta dalla troika (BCE, UE, FMI) per inviare gli aiuti.
I sindacalisti e i dipendenti pubblici hanno sfidato la magistratura e lo Stato ha reagito.
alle 4 del mattino il blitz della polizia antisommossa. Hanno forzato un cancello e caricato un picchetto di un centinaio di persone. Le persone hanno reagito e sono iniziati gli scontri. Dieci lavoratori sono in stato di arresto e un ferito. Come reagiscono i sindacati? Altri scioperi di 24 ore indetti nei prossimi giorni, trasporti bloccati nella regione dalle 12.00 alle 16.00 di domani.
Blitz polizia ellenica ai cancelli della metro di Atene

Cosa sta succedendo?

Ritorno al passato e uscita dal tunnel

Di buone notizie nemmeno l'ombra ultimamente e soprattutto questa non sorprende.
Secondo rete imprese Italia il reddito pro capite reale degli italiani scenderà nel 2013 a 16.955 € mentre prima della crisi  era di circa 2.500 € più elevato (Si attestava intorno a 19.915 nel 2007) ritornando ai redditi che avevamo 27 anni fa.
Per rimanere in tema di "danari", le tasse aumenteranno! La pressione fiscale passerà dal 46,3% del 2012 al 55,2% del 2013. Delle cifre che ci fanno ben sperare insomma, e come

mercoledì 23 gennaio 2013

La routine del cambiamento


Resto intrappolato in quel turbinio immenso di un cambiamento senza fine e un inizio preciso.
Quel primo volo che mi mostrò quanto grande era il mondo e insignificanti e minuscoli i miei pensieri di fronte al cielo.
Ora sono lì al centro del cambiamento nell'occhio del ciclone che mi trasporta senza scelta mostrandomi il presente che vorrei e la sua casa.
Una coda che si muove in tutte le direzioni e a cui la prevedibilità volta le spalle come la volta quel futuro dalle fauci troppo grosse, insaziabile, sempre affamato di sogni di cui si ciba ogni secondo, ogni attimo buono per brandire i suoi appetiti ai poveri filistei ignari di aver dato in pasto qualcosa che non potranno mai più riacquistare.
I più coraggiosi lottano e pochi attimi prima del loro ultimo sospiro hanno due pensieri, e due soli. L’amore perso e i sogni che dopo una vita giungeranno dove mai avrebbero pensato.
Ma in fondo si diranno ‘ne è valsa la pena aspettare e il nostro coraggio rimarrà per sempre al servizio di chi l’amerà abbastanza quella strana avventura chiamata vita, destino, inferno, sorte e chissà in quanti altri modi evocata.’
Inebetito e indispettito, resto immobile, statico e incatenato alla routine del cambiamento che lentamente mi porta verso quel magnifico ultimo sospiro che non bramo, o immagino, ma che quando arriverà mi abbraccerà dolcemente fino a che anche il cielo si inginocchierà davanti a quel primo volo e a quegli ultimi pensieri vittime del tempo e figli  di un gioco il cui fine ultimo non ha ragione di restare nascosto ma resta sconosciuto alla maggior parte di noi.

L'Italia è in guerra

E' bastato un ordine del giorno per far entrare l'Italia in guerra.
Il PD e il PDL hanno portato l'Italia in un altro conflitto dal momento che offriremo aiuti logistici alla Francia nella guerra nel nord del Mali. Tutto questo nel totale silenzio dei media tradizionali (nessuno ha gridato allo scandalo, nessuno).
I tweet regnano e Bersani dice di voler tagliare le spese militari. Davvero un bravo ragazzo. Lo stesso personaggio capo di un partito (scusate per il termine) che ha rifiutato di approvare la mozione dell'On. Savino Pezzotta che propose la cancellazione del programma di acquisto degli F-35. La cosa interessante è ancora l'aumento di 1.3 miliardi di euro delle spese militari sotto il governo Monti con l'egida di PD e PDL che hanno aumentato del 10% le spese militari alla faccia della crisi.
Un soldato francese in Mali


martedì 22 gennaio 2013

Speranza & Terra


Pastoso, appiccicoso, odore di terra e acqua si mischiano sulla mia pelle.
Le mie mani cercano tra pietruzze, odore di terra bruciata e ghiaia, la mia vita.
Non la vedono né la sentono perché è ben nascosta nella melma e non ne conoscono la forma, nei loro tentativi la confondono con obiettivi, amore, lavoro e fratelli lontani.
Impazziscono gettando tutto per aria lasciando solo speranza e terra.

Colore


Uno zaino rosso che tormentava l’aria, frustava lo sguardo e tremava nel tempo.
Lì erano nascosti i miei tormenti e le mie speranze.
Mentre i miei sogni ne restavano fuori a far compagnia a nuvole e sole che singhiozzando spargevano la loro disperazione in quel bicchiere al sapore di Whisky versato in strada da una persona ubriaca d’amore, in astinenza di solitudini spontanee e in overdose di quelle forzate.
Uno sguardo diretto al neon e uno, successivo, alle porte che si aprirono furono il mio addio.
Mai così disperato e futile quell’odore, quelle porte, quel colore.

Quando il giornalismo è libero la Lobby diventa santa

Il famoso "the Guardian" ha iniziato la sua indagine giornalistica sugli immobili posseduti dallo Stato Vaticano nel centro di Londra ma anche in Francia e in Svizzera. Fino a qui, sbagliando forse, non ci sbalordiremmo molto che accadesse da parte di una Chiesa che oggi ha così poco da condividere dei principi secondo la quale è nata.
Purtroppo la vera notizia "nella notizia" è che i fondi utilizzati sono i fondi di

lunedì 21 gennaio 2013

Un'Europa senza Gran Bretagna

Qual è la peggiore conseguenza possibile alla crisi finanziaria che ha scosso l'Europa? L'allontanarsi di partner importanti che nonostante tutto sono sempre rimasti al fianco dell'Unione Europea.
Oggi il clima è differente.
Dopo il clima gravissimo in Grecia (lo stesso ministro delle finanze greco Yannis Stournaras, al momento dell'ultima tranche di aiuti della troika di 34 miliardi in dicembre, ha affermato che sarà l'anno della rottura o della svolta) e la situazione che tende a peggiorare in Spagna e in Italia, il Regno Unito attraverso il Primo Ministro Cameron esce allo scoperto.

Domani.

Domani sera sarà un altro letto un’altra città e un’altra vita.
Spendo il mio tempo immaginandomi steso su un altro materasso sotto un altro tetto sconosciuto senza pensieri.
Tremo al solo

Le lacrime dei tecnici sommergeranno le piazze

Le piazze si riempiono e chiedono cambiamento e novità. Uno dei più grandi giornali italiani (Repubblica) dedica la prima pagina del sito alle lacrime dell'ex Primo Ministro Monti durante la sua campagna elettorale. Ancora lacrime che sono schiaffi

domenica 20 gennaio 2013

Senza Lasciare

Il futuro si trova tra le pieghe e i petali del passato. Quelle pieghe mai sopite e riverse tra quei i petali mai sbocciati sfocavano l’odore dell’autunno così chiaro, agro, posticcio nel fondo di quel bicchiere delle 4 e 30 del mattino.
Che quegli occhi che bagnano distrattamente le labbra serrate sappiano il motivo per cui preferiscono le tenebre alla verità non c’è dubbio alcuno. La luce può

Io tutto questo lo chiamerei...


La vita non é un gioco. La vita é la vittoria o la sconfitta ad un gioco. É passione, felicità, noia, coraggio routine e disperazione. È emozione. É un rigore a calcetto, uno sguardo verso casa al decollo di un'aereo che porta la tua vita lontana dalle tue radici, é un bacio d'addio, è sesso, è genuina bugia e subdola sopravvivenza. La vita non è nulla di tutto questo.

Più niente da raccontare

Potrebbe essere ma non è. Uno che non lascia niente di fronte a sé. Potremmo definirlo così lo scorrere della vita. Un continuo andare che lascia il re nudo. Quell'avanzata di passi sinistri e a volte felici che giocano e si rincorrono.Nessuno resta indietro, o meglio, nessuno resta.
Nessuno hai mai detto che